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FRANCO CECCUZZI: "SUL PEDAGGIO IL TAR DEL LAZIO BOCCIA IL GOVERNO"

News inserita il 29-07-2010

Il deputato senese interviene dopo che i giudici hanno sospeso il decreto del governo.

“Il governo rinunci definitivamente al tentativo di imporre il pedaggio a carico dei cittadini con le modalità introdotte dall’articolo 15 della manovra finanziaria, approvata oggi alla Camera”. Con queste parole Franco Ceccuzzi, parlamentare del Pd commenta lo stop dei giudici del Lazio che hanno sospeso il decreto del governo sull’introduzione del balzello su alcune autostrade e raccordi autostradali. “Con la bocciatura del decreto attuativo da parte del Tar del Lazio – dice Ceccuzzi - viene data ragione a tutti coloro che hanno contrastato, fin dall’inizio, l'introduzione di questo insopportabile balzello. Secondo il Tar infatti il pedaggio sarebbe giustificabile solo come un corrispettivo per remunerare un miglioramento dell'infrastruttura. Il decreto del governo invece trasformava il pedaggio in una tassa illegittima a carico degli utenti. In qualche caso, come sulla Siena – Firenze e sulla Siena - Bettolle, il pagamento viene chiesto addirittura anche ai cittadini che non usufruiscono delle infrastrutture stradali”.                                                                                            “Un governo ragionevole – dice Ceccuzzi - dovrebbe prendere atto che non è il caso di insistere con un provvedimento ingiusto ed illegittimo. Per questo ci vogliamo augurare che non sia necessario, in attesa della conferma definitiva, che la sentenza del Tar del Lazio abbia l’effetto di sospendere il pedaggio in tutta Italia, che la Provincia di Siena insieme alle altre realtà territoriali competenti sia costretta a ricorrere alla giustizia amministrativa relativamente ai caselli di Firenze - Certosa e di Valdichiana”.
“Ho inviato un messaggio di ringraziamento al Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che con questa vittoria ha affermato le ragioni di tutti i cittadini e di tutte le istituzioni che si sono battute contro questa grave ingiustizia”.

 

 

 

 

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