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FINE DELLA TELENOVELA: ANGELO RICCABONI E' IL NUOVO RETTORE DELL'UNIVERSITA'

News inserita il 04-11-2010

Ordinario di Economia aziendale e dal 2005 preside della facoltà di Economia, il professor Riccaboni ha ricevuto oggi il Decreto Ministeriale di nomina per il quadriennio 2010-2014. Cenni e Bezzini: "Ora il nuovo Rettore spinga sul risanamento e il rilancio dell'Ateneo".

Il professor Angelo Riccaboni è il nuovo Rettore dell'Università di Siena. Con un messaggio inviato in serata ha informato la comunità accademica di aver ricevuto oggi il Decreto Ministeriale di nomina per il quadriennio 2010-2014. "Consapevole della grande responsabilità e dell'onore che questa carica comporta -ha scritto il Rettore Riccaboni nel messaggio rivolto ai colleghi, agli studenti e al personale tecnico e amministrativo- esprimo fin da subito la mia volontà di lavorare insieme a Voi per il risanamento e il rilancio del nostro Ateneo"”.
Il professor Riccaboni è ordinario di Economia aziendale, dal 2005 è stato preside della facoltà di Economia.

In seguito all'ufficializzazione della nomina sono intervenute le istituzioni senesi: «la firma del decreto di nomina del nuovo rettore dell'Università di Siena da parte del Ministro, sebbene con tre giorni di ritardo, è un fatto senz'altro importante. Avevamo chiesto al Governo di dare all'Università di Siena un assetto e una guida stabili, indispensabili per fronteggiare la grave crisi finanziaria e per spingere con forza sull'acceleratore del risanamento e del rilancio dell'Ateneo».
Così Maurizio Cenni, sindaco di Siena, e Simone Bezzini, presidente della provincia, sull'ufficializzazione da parte del Ministero dell'Istruzione sulla nomina del Rettore.
«Al nuovo Rettore Angelo Riccaboni -dicono Cenni e Bezzini- vanno i nostri auguri di buon lavoro e il nostro sostegno, convinti che per guardare al futuro con più speranza sia necessario andare avanti con l'opera di risanamento, avviata con fatica  dalla gestione Focardi-Barretta e che non può prescindere da un nuovo piano della didattica e della ricerca, che riposizioni e razionalizzi l'offerta formativa e intervenga sulle inefficienze e sulle sedi decentrate».
«Lunga e difficile è dunque la strada ancora da percorrere per la nostra Università. Ci auguriamo che la comunità accademica trovi la forza di portare a compimento un percorso di risanamento imperniato su trasparenza, equità sociale e sostenibilità. Tutta la comunità sarà infatti chiamata a fare sacrifici che dovranno essere effettuati secondo rigidi criteri di equità, in misura proporzionale e progressiva, e secondo obiettivi di rilancio in termini di qualità, di ricerca e didattica secondo un progetto rigoroso. Solo così sarà possibile intaccare il deficit strutturale dell'ateneo».
«L'Università -dicono Cenni e Bezzini- è un'istituzione che ha un valore irrinunciabile dal punto di vista formativo, culturale ed economico sia per la città che per la sua provincia. Ora più che mai servono unità e compattezza dentro l'Ateneo che non può e non deve essere terreno di scontro, ma un patrimonio che tutti noi siamo chiamati a difendere. C'è bisogno di stringersi intorno al nuovo rettore e al nostro ateneo, senza futili strumentalizzazioni e divisioni che non fanno altro che logorare ulteriormente l'immagine e lo stato di preoccupazione della comunità accademica e cittadina. In questo senso, con spirito costruttivo, ci auguriamo di poter incontrare quanto prima il Ministro Gelmini, per poter condividere, anche con il governo, le strategie di risanamento e di rilancio».

 

 

 

 

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