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FABBRINI: "LA SODDISFAZIONE DI OSPITARE IL SIENA NEL MIO HOTEL"

News inserita il 12-08-2010

Il titolare dell'albergo che ha ospitato la Robur, nel ritiro di Abbadia, racconta le abitudini dei calciatori lontano dal campo di gioco.

Roberto Fabbrini, con la sua famiglia, gestisce  l’Hotel nel quale il Siena ha soggiornato durante la preparazione ad Abbadia. Lo abbiamo intervistato per carpire qualche segreto in più sulle abitudini della squadra anche fuori dal campo.
Com’è stato ospitare una squadra di livello come il Siena? È la prima volta che ne ospitate una di questo livello?
"E' stata un'esperienza sicuramente diversa dall'ordinario e molto stimolante, che portava con sé ovviamente orgoglio e allo stesso tempo preoccupazione di essere in grado di offrire il servizio migliore possibile. Diciamo che la preoccupazione è presto svanita per lasciare spazio alla soddisfazione che tutto sia andato per il meglio. Era la prima volta dopo moltissimi anni (l'ultima fu l'Avellino più di venti anni fa) che una squadra professionistica tornava nel nostro Hotel"
Qual’era la giornata tipo dei giocatori della Robur nel vostro albergo?
"Sveglia e colazione dalle 8 alle 9, allenamento di circa due ore, pranzo verso le 13.00 o prima in caso di amichevole nel pomeriggio. Poi riposo di due ore piene, spuntino prima dell'allenamento/partita pomeridiana, cena verso le 20.00. Dopodiché relax fino alle 22.30 quando era previsto il ritorno in camera".
I giocatori avevano alcune esigenze particolari, per esempio nei pasti o negli orari?
"Il momento del pasto era l'unico in cui si differenziavano dagli ospiti usuali. Le squadre di calcio (anche quelle dei dilettanti che vengono a pranzo  da noi durante l'anno) hanno l'esigenza di una consumazione nel brevissimo tempo di 20 minuti. Dovevamo quindi essere molto attenti che mangiassero primi, secondi e contorni in questo preciso lasso di tempo. Non è stato semplice all'inizio ma dopo pochi giorni sembrava tutto automatico".
Conte è un allenatore molto attento ed esigente, vi ha fatto richieste specifiche?
"No. E' una persona molto seria e concentrata nel suo lavoro, pretendeva solamente rispetto degli orari e tranquillità. Devo dire con franchezza che da uno con il suo passato, abituato ad ambienti di un certo livello, ci attendevamo più richieste particolari, più esigenze, invece si è dimostrato un ospite squisito, sempre cordiale, educatissimo e gentile con tutto il personale".
Come si comportano i ragazzi nel complesso? E c’è qualcuno in particolare che spicca per una certa caratteristica?
"L'impressione che hanno dato tutti è quella di essere giovani alla mano, nessuno escluso. Sinceramente non pensavamo che fossero così, nell'immaginario collettivo il calciatore è un personaggio non esattamente facile con cui avere a che fare, portato a ricevere trattamenti esclusivi e straordinari. Invece tutti i ragazzi del Siena si sono comportati in maniera ineccepibile: nessuna richiesta assurda, nessun comportamento sgradevole, tanta educazione, precisione e serietà. Sono stati degli ospiti graditissimi. Se dobbiamo fare qualche nome, Reginaldo è indubbiamente il più estroverso: tipico animo sudamericano".
Che vantaggi (o svantaggi, se ve ne sono) può portare ospitare una squadra di serie B nel vostro albergo?
"Svantaggi ben pochi se non nessuno. I vantaggi sono quelli di crescere come struttura nel complesso: il personale fa esperienza con ospiti particolari, impara nuovi modi di offrire un servizio, mentre il nome dell'hotel ne guadagna senza ombra di dubbio. In particolar modo se, come tutti ci hanno assicurato, il soggiorno è trascorso senza problemi".

Marco Fabbrini

 

 

 

 

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