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ELEZIONI REGIONALI, PERCHÉ LA METÀ DEI CITTADINI NON VOTA

News inserita il 01-06-2015

Vincono tutti e non perde nessuno ma le urne sono sempre più deserte.

Come al solito hanno vinto tutti e non ha perso nessuno. Eccolo qua il risultato delle elezioni regionali che in una domenica bollente hanno chiamato alle urne anche i senesi e i cittadini residenti nel perimetro provinciale. Per la cronaca ha vinto nuovamente Enrico Rossi, il Pd si conferma il primo partito, la Lega fa l'exploit, il Movimento 5 Stelle ha la sua fetta di consensi. Ma lo sapete già, i numeri sono ovunque così come le infografiche con le facce rassicuranti dei candidati.

Elezioni, il giorno dopo. Come ci siamo svegliati questa mattina? Con il solito rimbombare di slogan, hashtag masticati di utopia, pollicioni a più non posso, mi piace oh yes, condivisioni e corsa al tag. Tutti a sottolineare il grande risultato, il cambiamento che arriverà, la remuntada che è solo all'inizio. Ma nessuno a dire quello in cui tutti hanno fallito: portare la gente al voto. In provincia di Siena, il territorio dove si sono sommate più schede elettorali, la percentuale dei votanti è stata del 51,51% con un calo del 13,6% rispetto alle regionali del 2010. Tanta roba. Quasi la metà dei cittadini ha espresso il proprio voto non andando a votare. Un dato preoccupante ma quasi una parentesi marginale nei commenti a caldo dei candidati nonostante che per giorni e giorni i loro appelli per andare a votare ci hanno inseguito ovunque. Eppure ieri sera bastava fare un giro nei bar e nelle piazze per capire come molti annunci non abbiano fatto breccia negli elettori. Fiducia al minimo, entusiasmo sciolto come un gelato nel deserto ma soprattutto un senso di noia asfissiante per i giovani che ormai hanno lasciato le rivoluzioni ai libri di storia delle superiori. I politici parlano su Facebook ma i ragazzi non rispondono, i commenti provengono sempre dai soliti noti e il linguaggio appare vecchio: non basta mettere un # per entusiasmare la gente. 

Domenica sera, ore 23:30. Due ventenni, un tavolino e un paio di birre. Occhi attenti sopra lo smartphone e un polpastrello che scorre nel display alla velocità della luce: "Guardi chi ha vinto le elezioni?" attacca il primo giovane. L'amico non gira lo sguardo ma ribatte veloce come una staccata di Jorge Lorenzo al Mugello: "No, guardo se mi hanno risposto da Berlino. Cerco un posto da cameriere a luglio me ne vado". Troviamo un hashtag anche per loro ma facciamo molto in fretta.

Luca Stefanucci

 

 

 

 

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