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CINEMA CHIUSI A SIENA. LO SPETTACOLO E’ FINITO

News inserita il 18-11-2010

 

Sale vuote, presenza ingombrante delle Multisale, ricavi minimi. Sparisce una grossa fetta di cultura nel centro storico.Ma non si può davvero fare nulla?

All’inizio c’era l’indifferenza, poi la non-informazione. Da qui ad arrivare allo stupore e alla rassegnazione il passo è stato non brevissimo ma sembra che finalmente ci sia stato.
Game over, lo spettacolo è finito, i cinema di Siena hanno abbassato le saracinesche. Per sempre. E pensare che fino all’ultimo gli appassionati cinefili avevano sperato in una fine diversa. D’altronde nella stampa locale fino a poco tempo fa appariva accanto ai Cinema Moderno e Impero un incoraggiante “Chiuso per Ferie” che lasciava un barlume di speranza (rimane quello del Cineforum Alessandro VII ma lo possono anche togliere: anche lì la situazione è ferma).
Ma andiamo con ordine. Cosa è successo? Perchè una città con tanti cinema storici nel cuore del proprio centro, costantemente ai vertici nazionali delle classifiche sulla qualità dell’offerta cinematografica ha drasticamente cambiato rotta? La spiegazione è più semplice del previsto: le sale spesso e volentieri sono rimaste vuote, spettacoli (anche serali) con platee a macchia di leopardo. E i gestori, privati, non ce l’hanno fatta più.
Certo c’è la crisi, c’è un cambiamento nelle abitudini di consumo del prodotto cinematografico rivoluzionato dall’arrivo delle multisale dove spesso è il contesto a fare la differenza (la comodità, il 3D, l’esperienza “grandeur” della struttura, dove la visione del film è solo una possibilità fra le tante) più che la visione e la qualità del film trasmesso. Poi c’è il grande mistero della provincia senese dove nel raggio di pochi chilometri ci sono due multisale (Chiusi e Sinalunga) senza dimenticare il Politeama di Poggibonsi e il ricco scenario di Firenze poco lontano. Una concorrenza soffocante, non più gestibile, per una città come Siena che ancora “romanticamente” si permetteva il lusso di avere cinema storici, antichi, sicuramente scomodi ma altrettanto pieni di fascino all’interno delle proprie mura. Strutture da risistemare che però non hanno visto il restyling. Questo è il caso del “Cinema Teatro Impero” che ha chiuso i battenti. Lo stesso motivo pare sia successo al “Cineforum Alessandro VII” ubicato in Piazza dell’Abbadia: lo storico cinema, con una programmazione d’avanguardia e di grande qualità ha dovuto chiudere.  Per quanto riguarda il “Moderno”, serrato da questa estate causa incassi non eccezionali, sembra che al suo posto sorgeranno nuove abitazioni o esercizi commerciali.
Ma il Comune poteva intervenire?A quanto pare no, la gestione dei cinema è privata,ci sono i tagli alla cultura e le istituzioni municipali stanno attraversando periodi delicati.
Tutto legittimo. Certo che però dispiace sapere che il Cineforum vorrebbe proporre ancora la propria programmazione ma non ha un posto dove andare. Certo dispiace sapere che in questa città, così bella e vivibile, anche i cinema se ne vanno. Certo dispiace sapere che i film più belli di Cannes, Venezia, Berlino e Toronto non avremo più la possibilità di vederli (forse qualcosa al Pendola). E insieme a loro pure molti locali e attrazioni per gli studenti che sono drasticamente in calo.
Dispiace che se ne parli poco, quasi per niente, come se tutto sia normale che debba succedere. Certo ci rimane il “Cinema Pendola”, i due più commerciali “Odeon” e “Metropolitan”, qualche retrospettiva interessante (l’ultima quella su Francesca Archibugi) ma non basta per una città che sta lavorando per diventare Capitale Europea della Cultura ma dove le arti e i momenti culturali e ricreativi soprattutto per i giovani stanno scarseggiando per non dire sparendo.

Luca Stefanucci

 

 

 

 

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