In un alternarsi di situazioni positive e/o negative, è uscito il numero di febbraio di Mesesport, la cui storia con lo sport senese data ormai 34 anni.
Un appuntamento che cade in uno di quei momenti di stagnazione ideali per approfondimenti e analisi. Cioè quello che cerca di fare Mesesport alla luce delle diverse situazioni che affliggono soprattutto le squadre più blasonate, a cominciare da quella Robur che sembra aver smarrito del tutto la via del successo (con implicazioni anche sul decantato ‘progetto’ annunciato dalla dirigenza), ad una Mens Sana a dir poco frastornata dall’assordante silenzio che gravita intorno al problema della mancanza di un main sponsor.
Questi alcuni titoli: “Se questo è il carnevale, figuriamoci la quaresina”; “Attenti, con i… comunicati stampa non ci si salva!”; “L’incidenza del presente sugli obiettivi futuri”; “La sagra delle supercazzole”; “Fino in fondo con dignità, senza perdere la testa” per quanto riguarda la squadra bianconera. Relativamente ai biancoverdi, invece: “Il problema del campo è quello che preoccupa meno”; “A luci spente è meglio”; “Il Collegio è di Garanzia: speriamo sia vero…”; “Quella volta che Argin…”. Insomma tanti temi che coinvolgono in misura diversa anche le altre medie e piccole realtà di cui Mesesport cerca di dare sempre conto. E poi servizi su Polisportiva, Uisp, scherma, cicloturismo, volley, Virtus, Costone e rubriche varie.
