"La recente notizia che Siena detiene il primato del valore di multe pro capite più alto d’Italia secondo i dati SIOPE (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici della Banca d'Italia) solleva interrogativi su come vengano gestite le politiche locali e su quale sia il reale obiettivo di questo approccio. Se da un lato è giusto far rispettare le regole, dall’altro non si può ignorare l’impressione che, più che una tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza stradale, si stia utilizzando il sistema sanzionatorio come un mezzo per riequilibrare i conti del Comune a spese dei cittadini.
Un peso economico ingiusto: Siena non è una metropoli congestionata, eppure il volume delle multe inflitte fa immaginare un accanimento sanzionatorio che grava indistintamente su tutti e, quindi, in proporzione maggiormente sulle fasce di popolazione con meno possibilità, per le quali 100 euro di multa rappresentano ben altra cifra rispetto ai più benestanti.
Per chi deve spostarsi quotidianamente per lavoro o per necessità, subire multe frequenti rappresenta un ulteriore ostacolo economico in un periodo già difficile.
Effetto sulla mobilità urbana: Un sistema sanzionatorio così elevato rischia di trasformarsi in un deterrente alla circolazione più per paura delle multe che per un'effettiva volontà di regolamentare il traffico. Se l’obiettivo è la sicurezza e la gestione razionale della mobilità, allora è necessario affiancare alle sanzioni misure concrete come un trasporto pubblico efficiente e infrastrutture adeguate, altrimenti si finisce solo per penalizzare i cittadini senza offrire soluzioni reali.
Un’amministrazione distante dai bisogni reali: Se il Comune si affida alle multe per fare cassa, significa che mancano strategie economiche più sostenibili e una gestione responsabile delle risorse pubbliche. Una città come Siena dovrebbe puntare su investimenti a lungo termine, sulla valorizzazione delle sue peculiarità uniche e su politiche che incentivino la crescita economica, senza gravare sulle tasche dei cittadini.
Far rispettare le regole è sacrosanto, ma trasformare le multe in una fonte di finanziamento strutturale significa perdere di vista il senso di equità e buon governo. I cittadini non sono un bancomat da cui attingere per coprire inefficienze amministrative: serve una gestione più responsabile, che metta al centro soluzioni reali, anziché scorciatoie punitive."
Alessandro Masi per il Gruppo consiliare del Partito Democratico