AZIONE SIENA: "QUALE SANTA MARIA DELLA SCALA E PER CHI?"

Inserita il 16-02-2022 - Attualità

ll passaggio della gestione del Santa Maria della Scala da Opera a Si.ge.ri.co. è, come noto, maturato in circostanze e modalità che hanno destato critiche e, quantomeno, perplessità in tutti gli ambienti civili, culturali e politici della Città.Azione rileva l'assoluta assenza di motivazioni per un passaggio del genere, né in termini economici né, soprattutto, in termini qualitativi: un trasferimento di gestione sarebbe stato assolutamente giustificato qualora fosse stata definita e ben argomentata una progettualità, da tempo attesa, che integrasse lo sviluppo del Santa Maria della Scala con gli altri beni artistici di Siena e provincia e con le più attuali evoluzioni sociale che vedrebbero in Santa Maria un asset economico di valore assoluto. I grandi temi relativi alla Salute, al Soccorso e all'Accoglienza esemplificati dalla struttura dell'edificio e dei tesori in esso custoditi, dovrebbero oggi essere valorizzati al meglio, con puntualità e determinazione, collegandoli agli eventi pandemici che l'Umanità tutta ha fronteggiato e sofferto negli ultimi due anni. Un'occasione forte, attuale e culturalmente irripetibile. Facciamo anche riferimento a quanto già scrisse il Prof. Franco Cambi del Dipartimento di Scienze Storiche e dei beni culturali Università degli Studi di Siena: “va pensato un grande museo moderno fatto di storia, storia dell’arte, storia dell’urbanistica, archeologia, antropologia della città e del territorio… in questo ambito va pensata anche la realizzazione di un ambizioso Museo di Storia della Salute.... E quando, se non ora?"L'attuale Amministrazione, lungi dal cogliere queste importanti e chiare indicazioni, non ha fatto altro che trasferire la gestione da un'impresa privata a una partecipata dal Comune senza motivarla con alcuna visione o idea di fondo: ha semplicemente cambiato il bigliettaio del Santa Maria della Scala, incorrendo oltretutto nella indecorosa sceneggiata dell'uso della forza pubblica a presidio di qualche scaffale in formica e un paio di monitor obsoleti, come se da essi dipendesse il conto economico del futuro del santa Maria. La pochezza della gestione dei beni culturali ha raggiunto il proprio culmine, in spregio e ignoranza del bene di assoluto valore che invece si sta lasciando senza ossigeno da decenni.Non basta: uno dei maggiori beni culturali d'Europa, passa nelle mani di chi gestisce parcheggi e tassa sui rifiuti. Su quest'ultima potremmo scrivere lunghe pagine, ma ora parliamo di cosa attende il Santa Maria. Può il cittadino senese subire, ancora una volta, la decadenza di valori unici e irripetibili della propria Città a causa di presidi e conflitti puramente politici? No, ora è davvero necessario dire "basta". Tutti sono oggi ben consapevoli che senza visione, né progetti, né competenze, si può solo distruggere. Non è quindi più accettabile, da parte di nessuna Amministrazione e di nessuna forza politica, proseguire su queste strade che portano a distruzione di valore e miseria sociale. Un nuovo soggetto dovrebbe essere chiamato a gestire, con la Fondazione del Santa Maria e con il necessario know-how, il futuro di questa Istituzione e non solo occuparsi di spicciola manovalanza. Per quale motivo il costo di un lavoro di basso livello torna a carico dei cittadini, senza quindi alcun valore aggiunto portato dal nuovo arrivato? Che beneficio ci si attende da un’azienda che potrà spostare personale senza competenze specifiche dalla gestione della tassa sui rifiuti alla biglietteria del Museo e viceversa, il tutto naturalmente a rischio dei contribuenti?Azione reclama e sostiene un valore nuovo e una valorizzazione del tutto nuova per il Santa Maria della Scala: è necessario richiamare anche dalla nostra Università, competenze e progettualità capaci di farla risorgere attraverso iniziative culturali adeguatamente supportate e curate dal punto di vista del ritorno economico, affinché il Santa Maria rappresenti finalmente risorsa eccellente per la Città, e non debito continuo per i cittadini. La scelta del bigliettaio è cosa che può avvenire in ultimo e non deve mortificare la dignità di un Comune che per primo ha insegnato al mondo, con il suo Ospedale, i valori della Salute, del Soccorso e dell'Accoglienza.

Davide Vivaldi, Segretario Provinciale Azione

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