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PIANCASTAGNAIO SALUTA I BAMBINI SAHARAWI

News inserita il 20-08-2010

Per il terzo anno consecutivo, Piancastagnaio ha accolto e ospitato per alcuni giorni un gruppo di bambini Saharawi, aderendo al progetto “Bambini + Diritti for Popolo Saharawi”, promosso dall’associazione “Bambini + Diritti”, che ha sede a Roma. Il gruppo, composto da dieci bambini, un accompagnatore e alcuni educatori dell’associazione, è stato ospitato nei locali del nido d’infanzia del Comune amiatino. I bambini hanno lasciato l’Amiata con grande riconoscenza: “Ciao montagna” hanno salutato, con un bellissimo italiano, tutti coloro che li hanno accolti.
“Piancastagnaio - commenta il primo cittadino, Fabrizio Agnorelli - è stato lieto di rinnovare il suo appuntamento con il progetto, ribadendo l’impegno e la disponibilità verso iniziative di solidarietà e di cooperazione internazionale che mirano a favorire l’incontro fra culture e realtà diverse e che arricchiscono tutti noi, dal punto di vista sociale e culturale. Ospitando i bambini Saharawi, il nostro paese ha anche confermato la sua solidarietà verso un popolo che vive una situazione difficile e una condizione di esilio che colpisce, in particolare, i più piccoli”.
“Nei giorni di permanenza in Amiata - aggiunge Agnorelli - Piancastagnaio ha accolto i suoi ospiti con calore e affetto, anche grazie alla presenza di una rete di associazioni e di soggetti che hanno voluto portare il loro contributo all’iniziativa collaborando con l’amministrazione comunale. Un ringraziamento, anche a nome dell’associazione “Bambini + Diritti”, va alla Pro Loco, alle parrocchie di Piancastagnaio e di Saragiolo, alle Contrade, al Centro Anziani, al Comitato Festeggiamenti di Tre Case, alla Confraternita di Misericordia, ai Vigili del Fuoco, alla Cooperativa Abies Alba, alla Cooperativa Leader, all’agriturismo Il Cornachino di Castell’ Azzara, a tutte le associazioni di Piancastagnaio che hanno accolto con entusiasmo i bambini ed i loro accompagnatori”.
“Un grazie - conclude Agnorelli - va anche a tanti singoli cittadini, che hanno voluto partecipare a questa esperienza mettendo a disposizione strutture e tempo libero e stando vicini ai piccoli ospiti, considerati ambasciatori di pace per sensibilizzare l’Europa e i Paesi ricchi sul problema del popolo Saharawi e aiutarli a raggiungere l’indipendenza”.

 

 

 

 

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