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IN CONSIGLIO PROVINCIALE UN ODG CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO

News inserita il 21-07-2010

"Diciamo no alla manovra correttiva proposta dal governo e ai provvedimenti contenuti nel decreto legge, che sono iniqui e non aiutano il Paese ad uscire dalla grave crisi che attraversa, ma mirano solo a far cassa colpendo gli enti locali, i salari dei dipendenti pubblici, le pensioni, lo stato sociale e altri settori fondamentali della pubblica amministrazione quali l’istruzione, la sanità e la sicurezza". Inizia così l’ordine del giorno dedicato agli effetti della manovra economica del governo che sarà presentato giovedì 22 luglio in consiglio provinciale dai gruppi della maggioranza Pd, Idv e La Sinistra.

"Di fronte a una delle manovre più imponenti degli ultimi anni – si legge nell’odg - viene ancora una volta disattesa ogni riforma strutturale e manca completamente una politica per la crescita e lo sviluppo del Paese. Gran parte delle responsabilità relative all’onerosità della manovra è dovuta agli errori di politica economica e al protrarsi di scelte fortemente sbagliate compiute dal governo, che hanno inciso sui conti pubblici e aggravato l’andamento dell’economia. Nell’ultimo biennio sono peggiorati gli indicatori fondamentali; è cresciuta a dismisura la spesa corrente e sono diminuite costantemente le entrate tributarie".

"La manovra del governo – si legge ancora nell’Odg - non adotta nessuna strategia di crescita e non affronta i nodi strutturali dell’Italia, ma anzi rischia di produrre effetti depressivi sui consumi, riducendo la capacità di risparmio delle famiglie e di investimento del sistema produttivo. La metà dei 24,9 miliardi di euro previsti provengono dai tagli a regioni ed enti locali, per oltre 15 miliardi di euro, mentre solo una piccola parte proviene da riduzioni delle spese dei ministeri. I tagli alla spesa colpiscono in misura insufficiente gli sprechi e le inefficienze, mentre riducono in modo insostenibile i diritti dei cittadini, dei pensionati, degli invalidi civili, comprimono comparti quali l’ordine pubblico e la sicurezza, settori quali il turismo, la cultura, le infrastrutture, i servizi sociali. Le tanto sbandierate riduzioni dei costi della politica sono naufragate in provvedimenti simbolici, che non toccano i parlamentari, i ministeri e le alte cariche delle istituzioni".

"L’importo della manovra a carico delle regioni e delle autonomie locali – dicono ancora Pd, Idv e La Sinistra - incide per oltre la metà della manovra stessa poiché, su 24 miliardi complessivi, oltre 15 miliardi incidono sugli enti territoriali (8,5 miliardi per le regioni a statuto ordinario; 3,7 miliardi per i comuni nel biennio 2011-2012). L’impatto sulle province è duplice: al taglio degli 800 milioni previsti si devono aggiungere gli effetti dei minori trasferimenti regionali per oltre 4 miliardi di euro (per l’anno 2011). Si evidenzia quindi che l’impatto complessivo per le province è insostenibile e comporta il rischio concreto di non riuscire più a garantire neanche le funzioni fondamentali. L’incidenza delle misure che interessano gli enti locali finisce per comprimere ulteriormente la spesa per investimenti, già compromessa dai vincoli del patto di stabilità interno. E’ indispensabile che il governo mantenga gli impegni assunti con l’Upi, definendo rapidamente il decreto attuativo del federalismo fiscale, sull’autonomia tributaria; rivedendo il Patto di stabilità e concedendo la  possibilità di spendere le risorse ferme nelle casse".

 

 

 

 

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