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IL PD CONTRO LA CHIUSURA DELLA POSTA A CASTELMUZIO

News inserita il 19-10-2010
“Chiedere a Poste Italiane di rivedere la decisione di chiudere l’ufficio postale di Castelmuzio nel Comune di Trequanda". E' quanto ha chiesto il Partito democratico in un ordine del giorno presentato e approvato dalle forze politiche che siedono nei banchi della maggioranza e dell'opposizione in consiglio provinciale.
“La chiusura dell’ufficio postale di Castelmuzio – si legge nell’ordine del giorno – penalizza fortemente la comunità locale e soprattutto la numerosa popolazione anziana. L’ufficio postale costituisce un servizio pubblico essenziale la cui opportunità non può essere misurata solo in termini di economicità, tanto più in un piccolo borgo come Castelmuzio, che già sta vivendo il fenomeno dello spopolamento. L’ufficio postale di Trequanda, fra l’altro, è stato premiato come uno dei migliori del centro Italia nel corso del meeting organizzato da Poste italiane, nei giorni scorsi. Una decisione che suona come una beffa e risulta incomprensibile alla luce della chiusura dello sportello di Castelmuzio per ‘scarsa redditività’. L’amministrazione comunale ha investito molto nel territorio per sostenere lo sviluppo del turismo, sia per incrementare l’offerta ricettiva sia per valorizzare i prodotti tipici della zona. Spiace dunque dover sottolineare il comportamento di Poste Italiane che, nonostante le richieste del Comune di essere costantemente informata sui tempi e le modalità di chiusura dell’ufficio, ha invece agito in maniera unilaterale, sottraendosi al confronto con le istituzioni e mostrando un'incomprensibile arroganza rispetto alle rappresentanze dei cittadini”.
“Nei mesi scorsi – continua il documento – il Comune di Trequanda ha più volte richiesto un incontro con i vertici di Poste Italiane. C’era anche un problema con il proprietario dell’immobile, che ha deciso di non rinnovare il contratto di affitto dei locali, ma l’amministrazione ha provveduto autonomamente a reperire dei nuovi locali adatti ad ospitare la sede dell’ufficio postale. È inaccettabile che, dopo i pesanti tagli operati con la manovra finanziaria nei confronti dei piccoli comuni, le realtà più piccole siano anche private di servizi essenziali di interesse pubblico, quali l’ufficio postale, considerando anche che Poste Italiane spa è un’azienda in utile e che comunque l’economicità non può essere l’unico criterio quando sono in ballo servizi così importanti. Con questo ordine del giorno il consiglio provinciale intende dare un segnale forte contro quello che potrebbe essere un precedente pericoloso. Il timore, infatti, è che quello di Castelmuzio sia solo il primo di una serie di sportelli giudicati ‘antieconomici’ e dunque a rischio chiusura. Un ipotesi da scongiurare e contro la quale ci batteremo con ogni mezzo a nostra disposizione”.

 

 

 

 

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