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COLLE: LA MAGGIORANZA INTERVIENE SUL TEMA CASE POPOLARI

News inserita il 19-10-2010

“Il segretario circoscrizionale della Valdelsa fresco di nomina, Gabor Rossi dovrebbe informarsi meglio sull’assegnazione delle case popolari a Colle di Val d’Elsa, prima di diffondere false informazioni, e spiegare ai cittadini come mai il governo, di cui fa parte anche la Lega, ha tagliato i fondi per le case popolari che il ministro Paolo Ferrero aveva messo in bilancio con il precedente governo di centrosinistra”. Inizia così la nota della coalizione di maggioranza che governa Colle di Val d’Elsa - composta da Pd, Rifondazione Comunista-PdCI, Sinistra per Colle, Idv e Psi - in risposta alle parole di Gabor Rossi, segretario circoscrizionale della Valdelsa sull’assegnazione di case popolari solo agli stranieri nella città valdelsana.
“Negli ultimi sette anni – continua la nota – a Colle di Val d’Elsa sono state assegnate solo le case popolari che si sono liberate dopo il decesso dei precedenti assegnatari e nelle scorse settimane ne sono state assegnate due ad altrettante famiglie, prime nella graduatoria di riferimento e italiane. Rossi queste cose non le sa e forse nemmeno le vuole sapere, preferendo alimentare la facile strumentalizzazione e l’odio per il diverso, su cui, peraltro, la sua formazione politica ha costruito le proprie fortune elettorali. Vorremmo anche ricordare a Rossi che l’assegnazione delle case popolari avviene in base ai parametri Isee fissati dal governo, non dal Comune di Colle. Se alla Lega Nord locale non piacciono, possono far sentire la loro voce a Roma”.
“Negli anni a Colle – continua la nota fornendo alcuni dati – sono state costruite circa duecento case popolari, di cui circa metà sono state riscattate dagli assegnatari. Nessun “straniero”, come li definisce Rossi, figura fra questi soggetti. Fra gli assegnatari dei restanti alloggi, circa 90, ancora patrimonio Erp, di edilizia residenziale pubblica, gli stranieri non arrivano a 10 e l’ultima volta che il Comune ha potuto assegnare case popolari grazie all’inaugurazione di un nuovo edificio, nel 2004, gli ‘stranieri’ erano 4 su 18”.
“L’amara verità che ogni giorno gli enti locali hanno di fronte – aggiunge ancora la nota – è che la fame di case popolari aumenta a dismisura perché aumentano le famiglie, soprattutto italiane, che vedono ridursi drasticamente i propri redditi a causa della crisi e che scivolano in fasce di reddito basse, per le quali avrebbero diritto a una casa popolare. Peccato che chi dovrebbe rendere fruibile questo diritto, ossia il governo e, quindi, anche la Lega Nord, faccia esattamente l’opposto, arrivando anche a negare la gravità della crisi economica che stiamo vivendo. L’emergenza abitativa è un problema grosso e genera un circolo vizioso, che va affrontato senza strumentalizzazioni e nell’interesse dei cittadini più deboli. Invece, di fronte a un aumento delle famiglie che non riescono a pagare gli affitti, il governo taglia i fondi per i contributi di sostegno per integrare i canoni di locazione, che venivano erogati agli enti locali; aumentano gli sfratti e il bisogno di case popolari, ma queste non vengono costruite, perché il governo non fa gli investimenti necessari. A tutto questo si aggiunge l’inefficacia delle leggi che regolano gli appalti pubblici, che, nella nostra realtà, sta bloccando un cantiere per la realizzazione di 18 appartamenti in Via Bologna, a L’Agrestone”.
“La politica abitativa del Comune di Colle di Val d’Elsa – conclude la nota – è frutto delle azioni di un’ampia coalizione che lo governa – composta da Pd, Rifondazione Comunista-PdCI, Sinistra per Colle, Idv e Psi – e punta a mettere a disposizione il maggior numero possibile di alloggi Erp scavando in ogni piega di leggi, circolari e regolamenti, nonostante i tagli del governo Berlusconi-Bossi e sostenendo con risorse proprie il ‘contributo affitti’ che lo stesso governo taglia anno dopo anno. A questo si aggiunge la ricerca di un accordo con i privati che permetta di rinunciare ad affitti speculativi e di adottare il canone concordato per introdurre un controllo sempre più ampio delle tendenze speculative del mercato degli affitti, riducendo la morosità e sostenendo l’economia locale. Per chiudere, notiamo un po’ di confusione in Gabor Rossi quando chiama in causa l’assessore Lenzi legandolo al Pd. Vorremmo, infatti, ricordare a Gabor Rossi che Mauro Lenzi è in giunta come esponente di Rifondazione Comunista”.

 

 

 

 

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