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CENNI E CECCUZZI: "SU RANZA INCONTRO URGENTE CON ALFANO"

News inserita il 17-08-2010

Toccare con mano la realtà delle carceri italiane, per poter trovare soluzioni legislative e organizzative che migliorino le condizioni di lavoro e di vita di direttori, agenti, medici, educatori e detenuti. Sono stati questi gli obiettivi dell’iniziativa “Ferragosto 2010 in carcere”, sostenuta da oltre 200 tra deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici che hanno visitato 216 case circondariali italiane. I deputati senesi Franco Ceccuzzi e Susanna Cenni, il consigliere provinciale Niccolò Guicciardini e il sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi si sono recati, sabato 14 agosto presso il carcere di Ranza a San Gimignano.
Il problema del sovraffollamento “Il carcere di Ranza – affermano Cenni e Ceccuzzi – soffre di un grave sovraffollamento, a fronte di una carenza cronica di personale che deriva anche da una cattiva distribuzione storica delle risorse umane della polizia penitenziaria, concentrata in larga parte nel Sud. Le celle ospitano un numero superiore di detenuti rispetto alla capienza tollerata, con un crescente aumento della popolazione reclusa, sopratutto a causa di una legge sull'immigrazione che, anziché rappresentare un efficace strumento di contrasto al fenomeno dei clandestini e favorire le espulsioni, provoca il cronico sovraffollamento delle carceri”. Oggi, a fronte di una tolleranza di poco superiore ai 300 detenuti, si sfiora la cifra di 400.
La carenza di personale “La situazione della polizia penitenziaria – continuano i deputati senesi - è aggravata dal blocco degli stipendi e delle assunzioni. A Ranza i turni di lavoro sono sempre di otto ore, se non di dieci, anziché di sei come previsto dalla legge. Ad oggi la direzione del carcere è nuovamente vacante, privando la struttura di un punto di riferimento fondamentale nel lavoro quotidiano come nella programmazione delle attività di carattere lavorativo, formativo e di reinserimento dei detenuti. Le nuove disposizioni sull'assistenza sanitaria, che ha trasferito le competenze alle Asl, se sul piano qualitativo dell'assistenza possono rappresentare un potenziale miglioramento, dall'altra hanno già provocato un aumento dei trasferimenti dal carcere al pronto soccorso, allungando i tempi di risposta all'urgenza sanitaria del detenuto e assorbendo molto personale per assistere il trasferimento e, se necessario, la permanenza in ospedale”. Di fronte alle assicurazioni ricevute direttamente alcuni mesi fa dall'incontro svolto da Cenni a Roma, con il direttore del Personale del Dap, circa l'anticipazione di 11 unità di personale, (e il fabbisogno di almeno 40 agenti) si registrano solo 8 assegnazioni temporanee
Risolvere le carenze infrastrutturali e di acqua. “La carenza di acqua è un altro grave problema – proseguono i parlamentari del Pd - perché l'approvvigionamento è possibile solo grazie ai pozzi, dal momento che il carcere di Ranza è sprovvisto di allacciamento all'acquedotto, nonostante gli sforzi del Comune di San Gimignano”.
A settembre incontro con il ministro Alfano “Il comandante Rosario Moccalbo – concludono Cenni e Ceccuzzi – e gli operatori di Ranza sollecitano condizioni di lavoro migliori non a vantaggio personale, quanto per assolvere meglio alla funzione che la collettività ha affidato loro. La mancanza di personale peggiora le condizioni di vita dei detenuti e limita fortemente i programmi di formazione, di sperimentazione e di reinserimento ai quali, anche grazie all'impulso ed all'impegno dell'ultima direttrice che, dopo un anno di incarico ha lasciato Ranza poche settimane fa, vorrebbe lavorare la Polizia penitenziaria, convinta che portino beneficio ai detenuti e a tutta la comunità. Abbiamo espresso la nostra vicinanza e garantito la continuità del nostro impegno. Tutti i punti richiamati sono stati oggetto di numerose interrogazioni e di una lettera inviata al Ministro della Giustizia Alfano nel mese di Luglio. Continueremo a seguire la situazione di  Ranza e di Santo Spirito, e a settembre ci faremo promotori di una richiesta d'incontro al ministro della giustizia Alfano, che in tutti questi mesi non ha mai risposto alle nostre istanze”.

 

 

 

 

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