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CAMPANINI SUI SOLDI PER SIENA CAPITALE EUROPEA 2015

News inserita il 15-06-2015

"Dove andranno a finire i soldi di Siena Capitale della Cultura 2015?"

Sarà discussa in consiglio comunale l’interrogazione di Ernesto Campanini (capogruppo Sinistra per Siena, RC, SsM).

"Credo che il finanziamento di un milione di euro a favore di “Siena capitale italiana della cultura 2015” sia un'altra occasione sprecata da questa amministrazione comunale, incapace di dare alla città il governo di cui ha bisogno. Al momento attuale, e siamo già al mese di giugno, abbiamo solo un programma di massima di “Siena capitale italiana della cultura”, ma non sappiamo come sia stato deciso di impiegare questo finanziamento, e neppure se una parte di questi soldi siano già stati spesi oppure no." Questo è Campanini che continua: "Per questo ho presentato un'interrogazione in merito: è necessario fare un'operazione di trasparenza sulla destinazione di questi fondi ed un'operazione di efficienza sulle modalità di spesa.Un milione di euro sono una somma cospicua, che sarebbe sbagliato ridurre a “spezzatino” - un po' di soldi qua, un po' di soldi là – soltanto per coprire singole esigenze di cassa, senza un progetto complessivo. A mio parere, sarebbe invece molto più intelligente destinare una parte significativa di questi soldi – che sono appunto un finanziamento straordinario ed una tantum - su un programma di intervento, capace di essere leva finanziaria per attirare o potenziare investimenti di natura diversa e così produrre ricadute virtuose e durature per la cultura cittadina. Siena potrà dire di essere stata davvero una delle “capitali italiane della cultura” solo se avrà la capacità politica e la lungimiranza per avviare con questo finanziamento un processo destinato a durare negli anni e capace di valorizzare energie ed intelligenze che esistono e che finora non hanno trovato nessun ascolto da parte di questa amministrazione comunale. Mi auguro che la risposta alla mia interrogazione non sia tristemente burocratica, ma serva per aprire un confronto a tutto campo per gettare le basi di una politica culturale che in questi due anni non c'è stata."

 

 

 

 

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