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ABOLIZIONE APT, NE PARLA CONFCOMMERCIO

News inserita il 14-08-2010

La proposta del governatore Rossi circa l’abolizione delle Apt ha suscitato (e non poteva essere altrimenti) prese di posizione molto diversificate e si stanno già creando i partiti dei favorevoli e dei contrari. Come Confcommercio riteniamo che l’argomento sia troppo serio e importante per essere liquidato con una semplice divisione tra pro e contro. Intanto un primo elemento fermo, per quello che ci riguarda, è l’assenza di pregiudiziali; non ci scandalizziamo della proposta in sé, magari non condividiamo le modalità di questa esternazione che ha assunto dei toni un po’ troppo mediatici a scapito di una maggiore ponderazione. Di contro il Presidente Rossi sa o dovrebbe sapere che il tema della promozione turistica (che è poi il vero nodo del problema) si sta discutendo da anni, praticamente dall’indomani dell’approvazione della legge regionale che istituì le attuali agenzie per il turismo.
Perché avremmo preferito una maggiore ponderazione prima di annunciare pubblicamente questa ipotesi? Perché la proposta ad oggi è monca, si capisce cosa si vuol togliere, ma non si capisce con cosa si vuol sostituire.
L’idea di Toscana Promozione, per come oggi è strutturato tale ente, non appare una soluzione credibile e se qualcuno accusa le Apt di scarsa efficienza ed efficacia, non si può certo portare Toscana Promozione come esempio virtuoso e affidabile.
C’è poi il concreto e per nulla secondario rischio di una "fiorentinizzazione" della promozione, una situazione già sperimentata in più occasioni quando si sono centralizzate a livello regionale alcune funzioni. Questo timore di divenire fiorentinocentrici non è solo legato a questioni di banale e forse dubbio prestigio; la ricchezza della Toscana, e la provincia di Siena in questo non è seconda a nessuno, è data dalla diversità e dalla specificità della sua offerta turistica strettamente legata alla cultura, all’arte e alle tradizioni del territorio. Difficile che un ente centralizzato possa fare un’efficace promozione formattando artificialmente le Crete senesi con la Garfagnana o Siena con Massa.
Una provincia come Siena, per stare alla nostra realtà, ha la fortuna di avere una pluralità di offerte turistiche: dall’arte all’ambiente, dal termalismo all’enogastronomia senza dimenticare anche la stazione invernale dell’Amiata. Non è semplice coordinare e amalgamare un’efficace azione di promozione turistica per una singola provincia, figuriamoci per una regione che è (fortunatamente) la più ricca e variegata di offerte del Paese.
Non va poi sottovalutato un aspetto legato al termalismo che in questa provincia ha in Chianciano il suo centro più significativo e che sta vivendo una fase di crisi acuta. In un momento in cui nella cittadina termale si è aperto un dibattito sulla necessità di interventi straordinari per invertire una tendenza negativa in fase di ulteriore peggioramento, sopprimere eventualmente l’Apt è una scelta oculata o si rischia di spuntare anche una delle poche frecce rimaste per evitare di vedere la situazione aggravarsi ulteriormente? Il modello Emilia Romagna a cui Rossi sembra si sia ispirato, è un modello che può anche esser preso in considerazione; un Apt regionale con un forte intreccio con le realtà locali e con una partecipazione forte e diretta nella scelta delle strategie da parte delle categorie imprenditoriali può essere una base interessante da cui partire, sapendo che: 1) Toscana Promozione non è un Apt regionale; 2) la Toscana (e i toscani) non è l’Emilia Romagna (e gli emiliano-romagnoli non sono i toscani).
In conclusione quindi, che si apra pure un confronto sul tema della promozione turistica nella sua accezione più ampia (il predecessore di Rossi per 10 anni ha evitato il problema come la peste, nonostante l’urgenza fosse ben presente anche negli anni passati), compreso il fatto che il modello toscano basato sulle Agenzie per il turismo sia totalmente da rifondare, ma facciamolo nelle sedi opportune e con tutti i soggetti che devono essere coinvolti, per il ruolo che hanno, nella discussione a cominciare dalla Provincia (a proposito, se il Parlamento le dovesse abolire, come ce la caviamo?).

Confcommercio Siena

 

 

 

 

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