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BLOCK NOTES: SALVIAMO L'ABBAZIA DI SAN GALGANO

News inserita il 14-05-2015

Sembra che una moderna centrale termoelettrica a biomasse venga costruita, entro il 2016, nel territorio di Monticiano.

Che si fa...si vuole essere per una volta ottimisti?

Complice questo bellissimo maggio, odoroso di rose e viole, il bicchiere lo voglio vedere mezzo pieno. E poi la gente senese di bianconera vestita ha festeggiato la meritatissima promozione in Lega Pro  della gloriosa Robur.

Il Monte dei Paschi dopo tredici trimestri in perdita registra un utile di 76 milioni...Il Paese sembra finalmente uscito dalla recessione.

E poi  sono tornate a  "girare" le Contrade. Il suono, insieme solenne e festoso dei tamburi, lo sventolio delle seriche bandiere, ci raccontano di una Siena in marcia verso i giorni della sua grande Festa. Prima il Valdimontone e subito dopo l'Oca, con la Siena imbandierata per onorare alla grande, come sempre, Santa Caterina, la patrona d'Italia, la nostra Santa.

Insomma una ventata di ottimismo dopo i cento e uno patemi sofferti dalla nostra città. Intendiamoci ci sono sempre tante, troppe, cose che non quadrano, ma mentre vola polline e pappo e sbocciano le rose il bicchiere rimane mezzo pieno...se non proprio pieno come la botte di Santa Caterina.

Gli appunti sul block notes mi portano questa settimana su di una vicenda che coinvolge due importanti comuni della nostra antica Repubblica: Monticiano e Chiusdino. Sembra che stia per accadere che una moderna centrale termoelettrica a biomasse venga costruita, entro il 2016, nel territorio di Monticiano. E fino a qui niente da dire...anzi bisogna solo complimentarsi con chi ha attirato capitali per generare lavoro e un positivo ritorno economico ed occupazionale.

Pare però che la centrale vedrà la luce, con la sua ciminiera alta più di 20 metri a soli due chilometri dall'Abbazia di San Galgano, con effetti scenici per certi versi inquietanti su quel bellissimo, intatto, suggestivo, affascinante, insieme ambientale. La delegazione senese del Fai, guidata da Donatella Capresi, ha fatto sentire la sua voce e lo stesso Presidente Nazionale del Fai, Prof. Carandini, si è mosso per chiedere lumi sulla vicenda, affinchè la quiete e il misticismo dell'Abbazia siano giustamente tutelati. Il tutto ha trovato ampio spazio sul Giornale dell'Arte, la più importante rivista del settore, e Siena, in senso lato, non ci ha fatto una bella figura. Il Comune di Chiusdino, che custodisce il complesso architettonico di San Galgano, è ovviamente d'accordo con il Fai e reclama la giusta attenzione.

Prima che nasca un contenzioso per certi versi assurdo fra i due Comuni, che avrebbero, detto per inciso, tutto l'interesse a tutelare un patrimonio conosciuto nel mondo intero, mi chiedo se non sia proprio impossibile costruire la centrale un po' più lontano da San Galgano per evitare che una ciminiera faccia occhiolino dietro i resti del facciatone dell'Abbazia e che i rumori della centrale e il passaggio continuo di mezzi pesanti vengano a intaccare l'atmosfera di grande misticismo del luogo, immerso come noto, in un rasserenante "bucolico silenzio". E' proprio impossibile che Monticiano e Chiusdino non possano trovare un accordo, per tutti vantaggioso, che salvi l'immagine e insieme capra e cavoli?

Sono fermamente convinto che con un pizzico di buona volontà da parte di tutti si possa costruire una avveniristica centrale termoelettrica a biomasse con impiego di biomassa legnosa, affiancata da una attività di essiccazione e pellettizzazione  di legno vergine, senza per questo "attentare" alla grande bellezza e al bucolico silenzio di San Galgano. O sbaglio?

Roberto Morrocchi

 

 

 

 

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