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BIANCHI: "SU SIENA SCURE DEL GOVERNO DA OLTRE DUE MILIONI DI EURO PER IL 2011"

News inserita il 15-12-2010

L'assessore al bilancio confessa la sua preoccupazione: "Una cifra assurda, a cui va sommata la stretta maggiore sul Patto di Stabilità e i tagli che arriveranno dalla Regione. Per quanto ci riguarda l’impegno è quello di non toccare tariffe e tributi e attenzione altissima verso il sociale".

«Finalmente sappiamo quanto ci viene tagliato nei trasferimenti nazionali. Sì perché dopo il danno, anche la beffa. Il Governo ci toglie oltre 2 milioni di euro di trasferimenti per il 2011 e la certezza arriva solo ora, a fine anno, e ha anche il tempo per fare una bella sorpresa a tutti i senesi: c’è un taglio di oltre 200 mila euro in più rispetto a quanto previsto qualche mese fa».
«Berlusconi e Tremonti ci tengono evidentemente a farsi ricordare così dalla nostra città – ironizza l'Assessore Bianchi - Si tratta infatti di una cifra assurda, tanto più se si considera che a questa andrà sommata la stretta sul Patto di Stabilità, su cui ancora non abbiamo conferme definitive. Secondo le  anticipazioni del Sole 24 Ore di circa un mese fa Siena è la seconda in Italia tra le città più colpite ed è prevista una ulteriore stretta sulla capacità di spesa dell’ente che si concretizza in 44 euro in meno per ogni per cittadino, per un totale di meno 4.583.192. Cioè, lo stato ci chiederebbe, secondo questa anticipazione, di avvicinare il saldo tra entrate e uscite del Comune di Siena di questa cifra. E così verrebbe limitata la nostra capacità di spendere e investire risorse che comunque abbiamo. Tutto questo nonostante il Comune di Siena sia stato virtuoso da oltre 10 anni e rispetti da sempre il Patto di stabilità».
«Altri comuni che questo non lo hanno fatto - fa notare Bianchi - e che qualche anno fa erano al centro delle cronache per il dissesto finanziario, invece, secondo la graduatoria del Sole, ottengono vantaggi quasi doppi rispetto ai nostri svantaggi. Sembra incredibile, ma è così».
«Ma c’è di più – continua - i due milioni di euro di minori trasferimenti per la nostra città diventeranno, quasi certamente, oltre 3 nel 2012, a meno che non si cambi tutta la manovra pensata da Tremonti e Berlusconi. A questo punto»
«Una manovra fatta per mettere in ginocchio gli enti locali e attraverso loro mettere le mani in tasca alle persone – spiega Bianchi –. Ad essere penalizzate saranno tutte le attività che svolge il Comune. In primo luogo gli investimenti, fortemente colpiti anche dal Patto di Stabilità più stringente, a causa del quale il Comune di Siena sarà costretto a ridimensionare, rispetto al recente passato, soprattutto la spesa per gli investimenti. E questo certo non aiuterà l’economia. Come può un ente svolgere il suo ruolo di motore dello sviluppo se è costretto a ridurre le quote dedicate a manutenzioni, opere pubbliche? In questi anni di crisi, tra l’altro, abbiamo scelto di investire in lavori facilmente cantierabili anche per sostenere l’economia del territorio. La crisi c’è ancora, e c’è bisogno degli enti locali. Ma il Governo, evidentemente, non la pensa così».
«Attività e servizi non escono indenni da questa situazione – aggiunge Bianchi -  Anche perché ai tagli sui trasferimenti nazionali bisogna aggiungere quelli che verranno dalla Regione e che nascono da ulteriori tagli che il Governo ha fatto alle stesse Regioni. Una voce per tutte, il trasporto pubblico locale su cui in Toscana grava una scure da 200 milioni di euro: ben il 20% in meno dei servizi, anche qui da noi, a meno che non cambi qualcosa. Ma in questo periodo il Governo ha messo l’attenzione su altre questioni, per loro più importanti dei problemi quotidiani dei cittadini».
«Ci dica dunque Berlusconi dove dobbiamo tagliare – conclude Bianchi - sua è infatti la responsabilità di mettere così in difficoltà gli enti locali e dunque i cittadini. Per quanto ci riguarda l’impegno è quello di non toccare tariffe e tributi, mantenendo il sistema dei servizi, grande attenzione soprattutto al sociale e ai servizi alla persona, veri strumenti di sostegno e di coesione sociale per affrontare la crisi economica». 

 

 

 

 

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