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ANDREA BELLANDI: "ENTRO DICEMBRE IL CONTRATTO DI VERGASSOLA"

News inserita il 08-10-2010

 

Il dirigente del Siena scatenato ai microfoni di Antenna Radio Esse: "Menomale che Maccarone e Ghezzal se ne sono andati. Stiamo lavorando al ritorno in bianconero del "Genio" Fermanelli.

Intervenuto ai microfoni di Antenna Radio Esse, nella trasmissione “Bzona bianconera” (condotta da Alessandro Pagliai e Giacomo Luchini), Andrea Bellandi, membro del CDA bianconero ha parlato della situazione attuale della squadra, del futuro del Siena e della partita con la Triestina e infine del passato, con la piacevole partecipazione telefonica di Claudio Fermanelli.
Sulla Triestina: “Ovviamente vincere con la Triestina sabato ci metterebbe nella condizione di poterci gustare in pace, guardandolo dall’ alto, il big match tra Atalanta e Torino, ma in alternativa, così come non dobbiamo fare i salti mortali in caso dei 3 punti, non dobbiamo neanche fare drammi in situazioni diverse dalla vittoria. Il vero pericolo per noi siamo noi stessi; il vero pericolo è ragionare come se avessimo il campionato in tasca anche se credo che con un leader come Conte questi problemi vengano tenuti fuori dallo spogliatoio, anche se poi i giocatori non vivono in una campana di vetro e si rendono conto della situazione. Dovremo essere bravi a mantenere i piedi per terra. A questo si aggiunge il fatto che, tra l’infrasettimanale e la Coppa Italia con il Lecce, giocheremo nelle prossime settimane più partite dell’Inter e questo potrà servire da aiuto anche per misurare il ventaglio dell'organico in modo da poter vedere anche altri soggetti, anche perché così si possono evitare i classici problemi che l’avere una rosa ampia può comportare. Il Siena ha una squadra regolata per “uccidere” nel senso che il Mister, avendo gli altri inteso come giochiamo, prepara la partita in modo da sfiancare gli avversari che si chiudono per poi inserire, alla metà del secondo tempo, tre giocatori che possono sfruttare la loro freschezza e fino ad oggi ci è sempre andata bene. Teniamo conto che la partita in cui ci siamo divertiti di più è quella contro l’Atalanta, dove abbiamo giocato contro una squadra che ci affrontava a viso aperto; quando invece vai a giocare con il Modena o il Piacenza ti trovi dieci uomini che giocano dietro la linea della palla e questo è lo scenario che dobbiamo attenderci anche dalla partita di Trieste. Credo che più andremo avanti e meno spazio ci sarà per il divertimento in favore di una serie di mosse tattiche esasperate, ma sotto questo punto di vista Antonio Conte è l’ideale, basti pensare che i ragazzi lo chiamano “Il Martello”.
Su Claudio Fermanelli (che al telefono durante la trasmissione ha ricordato i bei momenti passati a Siena e si è detto disponibile ad occupare un ruolo nello staff) l’amministratore bianconero ha detto: “Non escludo la possibilità che possa tornare a far parte della nostra squadra. La nuova dirigenza sta adottando questa politica, secondo me giusta, di dare spazio a coloro che hanno scritto la storia della Robur e Mignani allenatore della Primavera ne è un esempio.”
Bellandi si è anche soffermato a parlare di Vergassola sottolineandone le grandi doti umane e sportive: “Di Vergassola mi piace ricordare che l’anno scorso, con un cambio di proprietà a gennaio, con uno spogliatoio spaccato e con un allenatore che non era il profilo che la nuova dirigenza avrebbe preferito, lui ha fatto da giocatore, da direttore sportivo, da accompagnatore e da capitano, reggendo da solo la situazione a centrocampo a causa della scarsa forma di altri. Lui adesso è un simbolo del riscatto di questa società e di tutti quei ragazzi che si vogliono rifare della sfortunata stagione dell’anno scorso ed è chiaro che in questa situazione il rinnovo contrattuale è doveroso. Ci sono da limare piccoli problemi legati ad alcune esigenze, sia per lui che per la società, ma noi paghiamo il monte stipendi come l’ottava società di serie A e dobbiamo tenere conto anche di questo aspetto accanto a quello dell’obiettivo di tornare nella massima categoria. Quindi ci sono due situazioni: la necessità di rinnovare il contratto perché è una priorità condivisa da entrambe le parti e dall’altro lato la necessità di andare in serie A perché se non dovessimo salire di sopra dovremmo ridimensionarci dal punto di vista economico per seguire le norme che regolano il mondo del calcio. Ma qui non si parla di un contratto normale, ma di un contratto a vita proponendo a Vergassola di rimanere anche quando deciderà di appendere le scarpette al chiodo. Credo che tutto sarà risolto comunque entro la fine dell’ anno; entreremo nel 2011 con un nuovo contratto per Vergassola.”
Su Ghezzal e Maccarone: “Con l’arrivo di Conte e di Perinetti il discorso era abbastanza chiaro: per stare nel Siena si deve sottostare alle regole del Siena. Non si può prendere la Robur come se fosse un tram; bisogna seguire determinate regole. La logica che Conte sta mettendo in questa squadra è quella di poter usufruire di tutti senza guardare in faccia a nessuno. Se si accetta questa regola una volta, poi deve essere così fino alla fine (allusione a Calaiò?, ndr) perché questa è l’unica arma per reggere il gioco della serie B che è difficilissimo e stranissimo. Ve lo immaginate uno come Maccarone sostituito a metà partita? Avrebbe preteso di giocare sempre 90 minuti. Ma il gioco di Conte prevede grande sacrificio per gli attaccanti e deve sostituirli spesso. Menomale che Maccarone e Ghezzal sono andati via, menomale che Perinetti ci ha fatto fare questo grosso affare perché ricordiamoci che Maccarone è stato l’attaccante più pagato dopo Ibrahimovic, così come per Curci, che è stato il portiere più pagato della serie A. Speriamo che a gennaio ci liberi anche di alcuni altri ingaggi pesanti perché stiamo pagando gente per stare a casa. Il Siena così ha assunto una sua connotazione; i veri giocatori non sono quelli che sono andati via, ma quelli che sono rimasti.”
Su Stronati: “Parlando da tifoso del Siena, Stronati inizialmente è andato benissimo. Poi però quando ha voluto fare la sua speculazione l’ha fatta a danno nostro. Stronati ha seguito gli interessi economici che collimavano con i nostri nei primi due anni e poi però ha fatto gli interessi propri e a differenza di De Luca che è morto due ore dopo aver fatto la firma della cessione senza un euro, Stronati se n’è andato con i soldi e con lui Gerolin, Persichetti, Federico ecc. Per me non è un fatto personale, ma sono elementi di natura economica che differivano da quelli che erano gli interessi della città.”
Sul nuovo campo di allenamento: “Dall’ 1987 ad ora sono passati quattro o cinque presidenti e adesso c’è stato il primo atto vero, quindi vuol dire che qualcosa è cambiato. L’A.C. Siena ha avuto davvero molta pazienza nel mettere questa prima pietra e vedrete che sarà l’inizio di quel progetto che porterà ad avere un impianto sportivo di allenamento e, come molti allenatori hanno detto, quando puoi avere un tuo campo di allenamento puoi avere anche alcuni punti in più durante i campionati.”
Sulla tessera del tifoso: “La tessera se la sono inventata dopo i fatti di Roma-Lazio ma dovevano essere puniti i responsabili come fanno in Inghiltera e non andare a complicare la vita a persone che, come il pubblico senese, non si sono mai rese protagoniste di alcunché, credo che da questo punto di vista la tessera del tifoso sia assolutamente inutile.”     

Marco Fabbrini

 

 

 

 

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