Lesione ai legamenti e rottura del menisco per il playmaker, che dovrà operarsi. Il club sonda il mercato: Passera e Mascolo tra gli obiettivi
La fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. Riflettendo sull’infortunio di Alessandro Cappelletti, viene in mente il celebre aforisma partorito dalla mente di Roberto “Freak” Antoni, geniale artista del sarcasmo scomparso due anni e mezzo fa, un gran bel tipo anche perché appassionato di basket, oltre che tifoso Fortitudo. Il che lo portava, senza dubbio, a razzolare mille volte meglio di altri sull’argomento sfiga.
E’ il secondo, grave crac al ginocchio (stavolta è il destro, ad aprile 2014 era toccato al sinistro) che mina l’andatura a velocità supersoniche nel modo di giocare del “Cappe”, in questa stagione destinato ad essere di gran lunga il miglior under 22 di tutta l’A2 e diventare oggetto del desiderio di clubs importanti, anche al piano di sopra del basket italiano.

Un grosso guaio per Cappelletti, che mentalmente è già pronto a ripartire e tornare più forte di prima (come reagiranno i legamenti e la fibra si potrà capirlo solo fra qualche mese, ma l’età sta tutta dalla parte del 21enne di Assisi), una tegola pesantissima che cade sulla squadra e la società. La quale pare orientata a tornare sul mercato: mossa probabile ma non certa, vista la spada di damocle di un budget assai risicato che non concede spese extra al direttore sportivo Marruganti, che da parte sua attende una risposta dalla proprietà sul da farsi. Attenzione comunque viva su quei nomi che potrebbero fare al caso della formazione di viale Sclavo pur non rappresentando un’alternativa allo stesso Cappelletti, giocatore insostituibile per tutta una lunga serie di ragioni tecnico-tattiche. Voci, insistenti, circolano sull’esperto Marco Passera, che a Brescia non trova spazio, ma pure su Bruno Mascolo, 20 anni, attualmente a Latina. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, senza fretta e senza fare salti nel buio. Il disastro finanziario del 2014 ed il rischio immenso corso nel febbraio scorso rappresentano un monito per tutto l’ambiente.
Intanto non si ferma la corsa della Mens Sana, ritrovatasi capolista virtuale del girone ovest dopo aver impallinato Tortona con i canestri di Tavernari ed Harrell. Il 10 su 13 dall’arco, fatto nuovo per una squadra abituata a tirare sotto il 30% da tre, è una delle chiavi di lettura in un quadro peraltro assai più variegato, che comprende l’ennesima buona prestazione difensiva di squadra (anche la Orsi è stata tenuta al di sotto degli 80 punti), la redistribuzione degli abituali 11 punti messi a segno da Cappelletti su quelle che, probabilmente a torto, sono etichettate come seconde linee (Bucarelli, Vildera, Pichi e Masciarelli, complessivamente hanno scritto 13), più in generale l’energia sprigionata sul parquet fin dalla palla a due da chiunque sia stato gettato nella mischia da Griccioli. Anche quest’ultima una situazione degna di lente d’ingrandimento, laddove coach e staff sono riusciti a tamponare la falla dei 23.4 minuti abitualmente concessi a Cappelletti senza gravare eccessivamente su Saccaggi e Harrell, il cui minutaggio mercoledì è stato fissato ad una “ragionevole” quota 33 minuti.
Indicazioni, nel loro complesso, da ribaltare sulla prossima gara casalinga, domenica pomeriggio contro una Agropoli da prendere con le molle, senza considerarne troppo l’ultimo posto in classifica.
Matteo Tasso
(foto Mens Sana Basket 1871)